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[SEGNAVIE] Tito Boeri – PNRR: la grande scommessa

13 Dicembre 2023 17:00 - 18:30 Aula Magna dell’Università di Padova - Padova - via VIII Febbraio, 2


Il Pnrr si basa su una grande scommessa: prendere a prestito soldi che si sarà in grado di spendere bene e rilanciare così l’economia. Ma un grave vizio d’origine l’ha resa più simile a una grande abbuffata: prendere più soldi possibile, poi si vedrà. Ora che i conti non tornano, che fare?

A differenza di quasi tutti i paesi europei, l’Italia ha chiesto il massimo delle somme del programma NextGenerationEU. Per 6,5 euro su 10 si tratta di prestiti. Benché concessi a tassi agevolati, andranno restituiti. La scommessa su cui si regge questa scelta è che il Pnrr aumenterà per sempre il tasso di crescita dell’economia italiana. È una scommessa condivisa da tre governi: il governo Conte II ha chiesto il massimo dei fondi senza sapere bene come spenderli; il governo Draghi, pur avendo la possibilità e il capitale politico per frenare il treno in corsa, ha rinunciato a prendere atto della realtà; il governo Meloni ha fatto alcuni aggiustamenti necessari, ma ha anche ridotto la spesa più importante, quella sull’emarginazione sociale, e ha rimosso gli obiettivi di contrasto all’evasione. Tutti i governi hanno sbandierato stime iperboliche degli effetti positivi del Pnrr, senza alcun fondamento nella realtà. Nessun governo si è posto il problema di come finanziare la gestione futura degli investimenti. Oggi sappiamo che il Pnrr è in forte ritardo, ma questo non è il problema principale. Il Pnrr ha un vizio d’origine: troppi soldi, troppa pressione per spenderli a prescindere, troppo poco tempo per spenderli bene. Stanzia cifre assurdamente alte su spese inutili o deleterie ma “facili” come il Superbonus o “alla moda” come il digitale nelle scuole primarie mentre trascura spese necessarie per la nostra società, a partire da quelle per offrire opportunità ai giovani delle periferie urbane. Quasi tutte le maggiori riforme “epocali”, da cui secondo i governi dipendeva il successo del Piano, sono ferme al palo, e molte sono state abbandonate prima di partire. Cosa si può fare a questo punto? Prendere atto della realtà anziché nascondersi dietro a un dito: rivedere i piani rendendoli più realistici, e forse anche riflettere sull’opportunità di rinunciare a parte dei fondi presi a prestito. Questo non vuol dire rinunciare a essere ambiziosi, solo rinunciare a essere superficiali.

 

Segnavie LO STATO E NOI: ciclo di incontri con personalità di spicco dell’economia e della politica, ideato per offrire spunti e strumenti per una cittadinanza attiva.

 

TITO BOERI

Professore e direttore del dipartimento di economia presso l’Università Bocconi di Milano e Senior Visiting Professor alla London School of Economics. È stato senior economist all’OCSE, consulente del FMI, della Banca Mondiale, della UE, dell’ILO oltre che del Governo italiano. Dal marzo 2015 al febbraio 2019 ha ricoperto la carica di Presidente dell’INPS. È Consigliere Scientifico della Fondazione Ing. Rodolfo Debenedetti. È editorialista de La Repubblica e ha collaborato con quotidiani italiani ed esteri, tra cui Il Sole24ore, La Stampa, il Financial Times e Le Monde. È tra i fondatori del sito di informazione economica www.lavoce.info e del sito federato in lingua inglese www.voxeu.org. È direttore scientifico del Festival dell’Economia di Torino.

Introduce e modera

Marco Bertoni

Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali “Marco Fanno” – Università di Padova

Professore associato di politica economica presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali “Marco Fanno” dell’Università di Padova. È research fellow presso HEDG (York), IZA (Bonn), e Netspar (Tilburg). Ha trascorso periodi di ricerca in Inghilterra (London School of Economics), Germania (Max Planck Centre for the Economics of Aging, Monaco) e Australia (Macquarie University, Sydney). Nella sua ricerca utilizza grandi basi di dati per valutare l’impatto di politiche pubbliche riguardanti mercato del lavoro, istruzione e sanità.

 



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