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Inaugurata a Rovigo la mostra su Hammershøi e i pittori del silenzio

A Palazzo Roverella, dal 21 febbraio al 29 giugno 2025, la prima retrospettiva italiana dedicata al grande artista danese Vilhelm Hammershøi.

Palazzo Roverella presenta l’ormai tradizionale appuntamento con la grande pittura internazionale: la prima grande retrospettiva italiana dedicata a Vilhelm Hammershøi (Copenaghen, 1864 – 1916), artista enigmatico e raffinato, capace di trasformare il silenzio in immagini profonde e piene di significato, nonostante la semplicità delle rappresentazioni tra ambienti casalinghi e persone della sua quotidianità.

Dal 21 febbraio al 29 giugno 2025, la mostra Hammershøi e i pittori del silenzio tra il Nord Europa e l’Italia offre agli appassionati d’arte l’opportunità unica di immergersi in un universo fatto di luci soffuse, interni austeri e figure fugaci, in cui il tempo sembra sospeso tra sogno e realtà.

Promossa dalla Fondazione Cariparo in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e il patrocinio dell’Ambasciata di Danimarca, la mostra è curata da Paolo Bolpagni e prodotta da Dario Cimorelli Editore.

Oltre 100 opere guideranno i visitatori in un percorso che non solo svela la poetica di Hammershøi, ma lo mette a confronto con alcuni tra i più affascinanti interpreti della pittura nordica ed europea tra Ottocento e Novecento.

 

Un confronto tra maestri del silenzio

Uno degli elementi distintivi della mostra di Rovigo è il dialogo tra Hammershøi e altri artisti a lui contemporanei, provenienti da Francia, Belgio, Olanda e Scandinavia. Questo confronto aiuta a capire meglio quanto sia unico il suo stile pittorico: sebbene molti artisti del tempo abbiano esplorato la solitudine e il mistero, nessuno come Hammershøi ha saputo rendere la quiete così densa di tensione.

Le sue stanze domestiche, che a prima vista sembrano serene, nascondono in realtà un’atmosfera inquietante, come se celassero segreti profondi, offrendo uno sguardo nell’intimità più profonda dell’artista.

Un viaggio tra solitudine e mistero

L’arte di Hammershøi si distingue per un’atmosfera rarefatta e introspettiva, in cui il quotidiano assume una valenza speciale. Le sue tele, famose per la luce nordica, esplorano l’assenza e la sospensione: le stanze sono immobili, gli arredi semplici, e le figure femminili di spalle sembrano perse nei loro pensieri. Tra queste, Ida Ilsted, moglie e musa dell’artista, rappresenta un’umanità silenziosa, dove l’invisibile ha un significato profondo.

Questa poetica del silenzio non è soltanto la sua firma stilistica, ma riflette anche la complessa personalità di Hammershøi, uomo schivo e solitario, legato in modo quasi simbiotico alla madre e segnato da un matrimonio travagliato.

L’inquietudine sottile che attraversa i suoi dipinti ha ispirato persino il cinema di Carl Theodor Dreyer, regista capace di tradurre in immagini la stessa tensione che trasmettono le opere dell’artista danese.

 

Un appuntamento attesissimo

Dopo anni di oblio, negli ultimi decenni, la figura di Hammershøi ha conosciuto una riscoperta straordinaria, culminata nella celebre retrospettiva del 1997 al Musée d’Orsay di Parigi, che ha consacrato l’artista a livello internazionale. Da allora, il valore delle sue opere è cresciuto esponenzialmente, facendo di lui uno dei pittori più ricercati sul mercato dell’arte.

L’esposizione di Palazzo Roverella non è solo un omaggio a questo maestro del silenzio, ma un’occasione irripetibile per approfondire la sua poetica e il suo impatto sulla pittura moderna.

Un evento destinato a lasciare il segno, capace di affascinare sia gli appassionati d’arte che coloro che si avvicinano per la prima volta all’universo sospeso di Hammershøi.

Scopri la mostra