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All’Abbazia di Praglia una nuova vista verso lo spazio

Un nuovo e moderno osservatorio astronomico è pronto a sorgere nella specola dell’Abbazia di Praglia. Un progetto, realizzato grazie al contributo della Fondazione, che unisce scienza e spiritualità, offrendo nuove opportunità di istruzione e divulgazione scientifica.

Nel 2022, un gruppo di astronomi e astrofisici veneti ha proposto all’Abate p. Stefano Visintin il ripristino della specola cinquecentesca dell’Abbazia di Praglia attraverso la realizzazione di un osservatorio astronomico di moderna concezione.

Due anni dopo, grazie al contributo di 89.000 euro della Fondazione Cariparo, il progetto vedrà la luce e un nuovo osservatorio astronomico, completamente remotizzato e dotato di un telescopio ProRC 400 f8 Ritchey-Chrétien con uno specchio di 50 cm di diametro – ottimale per l’osservazione del cosmo profondo e degli astri nel cielo notturno – sorgerà nella specola dell’Abbazia di Praglia.

L’Abbazia di Praglia, con la sua storia millenaria, si prepara a diventare un punto di riferimento per l’astronomia, unendo tradizione e innovazione in un progetto che guarda al futuro.

Un osservatorio per l’istruzione

Il nuovo osservatorio sarà uno strumento fondamentale per attività di istruzione e divulgazione scientifica. Docenti e studenti delle scuole superiori potranno apprendere i segreti dell’astrofotografia ad alta risoluzione attraverso lezioni in remoto e, quando possibile, con visite in presenza.

Tutto ciò potrà essere realizzato anche grazie alla struttura di accoglienza dell’Abbazia, dotata di un Centro Congressi perfettamente attrezzato e di una foresteria per l’ospitalità notturna. La struttura muraria della specola verrà restaurata e rinforzata per sopportare il peso delle nuove attrezzature, senza tuttavia alterarne l’originalità.

“Il legame tra l’Abbazia di Praglia e la nostra Fondazione, che negli anni qui ha sostenuto numerosi interventi di restauro, ha radici lontane. L’Abbazia è infatti uno dei luoghi più suggestivi del nostro territorio, dove arte, storia, cultura e fede si incontrano. Un fortunato connubio a cui ora si unisce anche la scienza, grazie a un progetto che travalica le mura dell’Abbazia per mezzo di tecnologie che consentiranno ad astronomi e studiosi di osservare il cielo senza dover necessariamente trovarsi all’interno dell’osservatorio” commenta il prof. Muraro.

La nuova specola diventerà dunque un importante strumento di ricerca e, soprattutto, di didattica per gli studenti e gli insegnanti delle scuole superiori, che potranno così avvicinarsi alle scienze astronomiche con visite in presenza, quando possibile, o rimanendo all’interno delle proprie aule scolastiche.”

– Gilberto Muraro, Presidente Fondazione Cariparo