EN

Riapre a Fratta Polesine la Casa Museo Giacomo Matteotti

La Casa Museo Giacomo Matteotti torna ad accogliere i visitatori con un nuovo allestimento multimediale. Un progetto fortemente voluto e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, insieme a diversi partner istituzionali, e realizzato in occasione del Centenario dell’assassinio del martire polesano.

 

È una testimonianza della senatrice Liliana Segre ad accompagnare, insieme ad altre autorevoli voci, i visitatori che dall’8 giugno vengono nuovamente accolti dalla Casa Museo di Giacomo Matteotti, riaperta a conclusione degli interventi di restauro conservativo dell’edificio e di completo riallestimento del percorso museale.

Questi interventi sono stati promossi e sostenuti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo – che ha stanziato oltre 1 milione di euro – e sono stati realizzati in collaborazione con il Comune di Fratta Polesine e l’Accademia dei Concordi di Rovigo, oggi proprietaria dello storico edificio, riconosciuto come Monumento Nazionale. Un finanziamento è stato assicurato anche dalla legge speciale votata dal Parlamento a sostegno delle iniziative per il Centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti.

L’intervento

Partendo dal restauro conservativo e dal progetto museale realizzati tra il 2006 e il 2009 a cura dello studio Massarente Architettura, il nuovo allestimento e il nuovo racconto della vicenda di Matteotti nella sua Casa Museo sono stati affidati allo studio di architettura 120grammi, mentre il ripensamento e l’aggiornamento del percorso narrativo sono a cura di Luca Molinari, ordinario di Teoria e Progettazione dell’Architettura presso la Seconda Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, con la supervisione storica del professor Gianpaolo Romanato, presidente del Comitato Scientifico della Casa Museo e in collaborazione con la Fondazione di studi storici “Filippo Turati.

Il luogo ideale per riflettere, a partire dall’esempio di Matteotti, sulla democrazia, sul passato e sul presente del nostro Paese.

– Gilberto Muraro, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

La casa è un luogo privato, il museo è un luogo pubblico: la Casa Museo è dunque il frutto di un delicato equilibrio, che risolve una contraddizione a cui non sempre si pensa. “Ma è anche il luogo dove nascono e prendono vita ideali che spesso guidano una intera esistenza“. Come è accaduto al giovane Giacomo che, pur da un ambiente privilegiato, osservava la miseria, l’indigenza, la sopraffazione dominante in un territorio, il Polesine, tra i più poveri d’Italia, decidendo di adoperarsi per modificare uno stato di cose che non era disposto ad accettare. Nella relazione con questa terra e con le sue forti contraddizioni sociali Matteotti ha avuto modo di accrescere la sua visione politica ed etica. 

Di qui l’adesione all’ideale socialista e l’avvio di una vita d’impegno sociale e politico che lo conduce nel 1919 ad essere eletto alla Camera dei Deputati e nel ’22 alla carica di segretario del Partito Socialista Unitario, fino all’aperta opposizione a Mussolini, che gli costò la vita. 

Dalla casa natale di Fratta, Matteotti partirà per Roma, eletto deputato socialista; in questa stessa casa la sua salma tornerà il 19 agosto del 1924 per la sepoltura nella tomba di famiglia.

Il nuovo allestimento multimediale

Il percorso espositivo comincia con il giardino e prosegue con il piano terra, che ha il compito d’introdurre alla storia personale e politica di Giacomo Matteotti tra la fine dell’Ottocento e gli anni Venti del Novecento.

Il primo piano, organizzato intorno al soggiorno e alle stanze da letto, offre il racconto privato e domestico della famiglia Matteotti, dalla moglie Velia ai figli, fino ai genitori. Al secondo piano, infine, il visitatore viene immerso nella storia dell’assassinio, con la trama delle responsabilità politiche e le immagini dei funerali a Fratta Polesine.

Uno dei più dolorosi rimpianti legati alla figura di Matteotti è il fatto di non avere alcuna registrazione sonora dei suoi discorsi pubblici, a causa della censura perpetrata dal fascismo. La Casa Museo sembrava aver perduto la voce e il calore di un luogo abitato da un nucleo familiare.

Una delle novità più emozionanti dell’allestimento multimediale è quella di riportare voci e suoni nella casa che fu di Giacomo Matteotti.

Ogni piano ha per il visitatore una sorpresa sonora che dà voce sia alle lettere private che ad alcuni scritti politici di Matteotti. La sequenza di voci culmina nel secondo piano, attraverso gli specchi parlanti collocati in tre stanze perimetrali, da cui alcuni protagonisti del nostro tempo raccontano l’attualità di Matteotti e del suo pensiero: la storica Michela Ponzani ricostruisce i processi e la cronaca giudiziaria del delitto, Christian Raimo richiama l’urgenza di mantenere viva la memoria di Matteotti con l’educazione nelle scuole, lo storico Marco Mondini ricorda la centralità di Matteotti nella storia del Novecento italiano e il giornalista Concetto Vecchio sottolinea il valore della memoria nei luoghi dove Matteotti ha abitato. In un’altra stanza la senatrice a vita Liliana Segre, con un video realizzato per l’occasione, invita a comprendere l’importanza della vicenda di Matteotti per il nostro presente.

2.300 visitatori in 9 giorni

Ci fa piacere constatare come i visitatori escano dalla Casa sempre soddisfatti e spesso anche commossi.

– Maria Lodovica Mutterle, Direttrice della Casa Museo Giacomo Matteotti

È davvero straordinario l’interesse catalizzato dalla riapertura della Casa Museo Giacomo Matteotti. In soli 9 giorni ben 2.300 persone hanno visitato la casa (la media dei visitatori negli anni precedenti si attestava sui tremila ingressi l’anno).

Come sempre, l’ingresso è regolato per ragioni di sicurezza, ma anche per rispetto del luogo e per garantire la migliore possibilità di visita. Per i gruppi è consigliata la prenotazione; sono disponibili anche visite guidate.