La Chiesa, tanto cara ai rodigini, torna a brillare più e meglio di prima grazie a un sistema di luci di ultima generazione, che valorizza tutti i suoi tesori. Comune di Rovigo e Fondazione Cariparo hanno presentato il progetto di illuminazione realizzato dalla ditta iGuzzini.
Sono giunti al termine i lavori di restauro illuminotecnico nel Tempio della Beata Vergine del Soccorso di Rovigo. Un intervento di manutenzione straordinaria, di restauro conservativo e adeguamento degli impianti elettrico e di illuminazione della chiesa promosso dalla Fondazione Cariparo e dal Comune di Rovigo.
Di per sé già contenitore architettonico di pregio e fascino straordinario, questo scrigno d’arte, particolare per la sua architettura a pianta ottagonale, si presenta ora in tutta la sua bellezza.
L’edificio, punto di riferimento della comunità rodigina, sia per la vita cristiana che sociale, esternamente si presenta sobrio e lineare con la particolarità della forma e l’unicità del porticato esterno della stessa forma. Appena varcata la soglia ci si ritrova invece, in un’atmosfera che cattura lo sguardo e la mente: un susseguirsi di dipinti dai quali è impossibile distogliere gli occhi e che, grazie a questo importante intervento, sarà possibile ammirare ancora meglio.
Infatti, grazie al nuovo sistema di illuminazione realizzato dalla ditta iGuzzini con il contributo di 200.000 euro da parte della Fondazione Cariparo, l’impatto visivo della chiesa della Beata Vergine del Soccorso (detta Rotonda), con tutti i suoi preziosi affreschi, risulta davvero straordinario. Il risultato ottenuto è uno stupefacente ripensamento del modo di guardare la Chiesa, di percorrerla, e godere dei suoi tanti capolavori.
Il Tempio della Rotonda è un bene così prezioso e cosi legato all’identità e alla storia della città di Rovigo, che la nostra Fondazione ha sentito il dovere di sostenerne la valorizzazione, attraverso la realizzazione di questo moderno e sofisticato impianto di illuminazione. Un intervento che restituirà al Tempio nuovo splendore e prestigio.
– Gilberto Muraro, Presidente Fondazione Cariparo
Il progetto
Il progetto illuminotecnico è stato affidato all’architetto Antonio Stevan che, rispettando la struttura e la disposizione delle opere, ha concepito un’illuminazione differenziata per le diverse fasce decorative, utilizzando apparecchi iGuzzini adatti a realizzare il suo concept.
Nella prima fascia in cui si trovano dei grandi teleri si è utilizzata un’illuminazione radente con apparecchi a basso voltaggio appoggiati su una struttura metallica per poterli allontanare dalle opere d’arte ed evitare così qualsiasi effetto nocivo per le opere stesse, ma anche per tenere sotto controllo i riflessi che si potevano creare con un’eccessiva vicinanza fra le opere e gli apparecchi d’illuminazione. Nella seconda fascia in cui si alternano teleri e sculture si sono unite un’illuminazione in radenza dal basso sulle sculture. Per la terza fascia si utilizza la proiezione.
L’illuminazione del soffitto in cui l’affresco crea l’illusione di una cupola è affidata a proiettori installati sul ballatoio del terzo livello e sulla parte superiore dell’altare.
Poiché la chiesa non è utilizzata solo a fini liturgici, ma è anche sede per concerti ed eventi, sono stati configurati diversi scenari di illuminazione che possono essere gestiti in modi diversi: dalla pulsantiera wi-fi, ai comandi da touch screen per richiamare o creare nuovi scenari. Rispetto alla precedente illuminazione, l’intervento migliora la percezione delle opere all’interno del tempio e consente un risparmio energetico.