Palazzo Roverella a Rovigo – dal 22 settembre 2023 al 28 gennaio 2024 – è pronto ad aprire le sue porte per ospitare la più grande monografica mai proposta in Italia su Tina Modotti.
Dopo l’esposizione su Robert Doisneau e Robert Capa le porte di Palazzo Roverella si aprono per un nuovo appuntamento con la fotografia internazionale, questa volta al femminile.
Tina Modotti l’opera, a Palazzo Roverella, dal 22 settembre 2023 al 28 gennaio 2024.
Più di 300 immagini, filmati e documenti di una delle più grandi fotografe del XX secolo, raccolti in un’articolata mostra curata da Riccardo Costantini con la collaborazione di Gianni Pignat e Piero Colussi, per fare conoscere l’arte, e la storia, di Tina Modotti.
Una donna che non ammetteva barriere o limiti e che ha vissuto la vita con la grinta di pasionaria.
Una donna forte, dotata di una bellezza che intrigava uomini e donne e di un talento che l’ha portata dalla povera casa di via Pracchiuso, 89 della natia Udine ad Hollywood – dove fu protagonista in tre film muti – e alla vivacità culturale di Città del Messico poi.
L’esposizione vuole documentare l’intera opera della Modotti partendo dalla ricostruzione dell’unica mostra da lei realizzata in prima persona a Città del Messico, nel 1929. Delle sessanta opere allora esposte, infatti, oltre 40 saranno presenti in mostra.
L’opera di Tina Modotti fu per molti anni dimenticata fino alla sua riscoperta in occasione della mostra al Moma di New York nell’inverno del 1977. Da quel momento la sua figura di donna intellettuale ed anticonformista così come la sua opera fotografica sono stati oggetto di studi ed approfondimenti, confermandone il ruolo di grande protagonista del XX secolo.
Il fuoco delle passioni. Al Roverella, la più ampia monografica mai proposta in Italia sulla leggendaria fotografa.
La mostra di Rovigo si caratterizzerà per la sua grande ricchezza. A tutt’oggi, infatti, il patrimonio della fotografa è frammentato, dislocato in diversi luoghi del pianeta, fra istituzioni, musei e collezioni private che custodiscono la maggior parte degli scatti.
Una produzione più grande di quanto conosciuto e di quanto comunemente creduto
La mostra
Il percorso espositivo permetterà di ammirare non solo i capolavori del cosiddetto “periodo messicano”, quello più intenso e graffiante della sua opera, ma anche gli scatti del resto della sua breve ma fertile carriera. Tutto questo grazie a ricerche mirate che hanno seguito il suo vagare per molti paesi e permesso di costruire un percorso a sezioni tematiche che vede proprio come clou “La grande mostra del 1929“.
In collaborazione con alcuni dei principali studiosi e biografi mondiali di Tina Modotti, sono stati individuati materiali inediti e meno conosciuti (frutto di ricerche in Italia, Stati Uniti, Russia, Germania, Cuba, Messico, Spagna, Francia, India).
Il progetto espositivo prevede, inoltre, la presenza di filmati rari, tra cui Tiger’s coat (Pelle di tigre del 1920), l’unico film hollywoodiano sopravvissuto dei tre che vedono la Modotti protagonista, ritrovato e restaurato da Cinemazero e dalla Cineteca del Friuli.
In mostra anche foto che ritraggono Tina Modotti, scattate da alcuni dei più grandi fotografi, oggetti rarissimi, le riviste su cui la sua opera è stata esposta, scritti, ritagli di quotidiani da tutto il mondo, documenti di approfondimento e paragone, che daranno al visitatore un quadro ancora più completo su questa grande artista.