Dall’8 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023 a Palazzo Roverella a Rovigo arriva la mostra Robert Capa. L’Opera 1932-1954. Una grande retrospettiva che vuole rappresentare e far conoscere il Capa fotografo, ma, soprattutto, il Capa uomo, con le sue mille sfaccettature.
Dopo l’esposizione su Robert Doisneau, le porte di Palazzo Roverella si aprono per un nuovo appuntamento con la fotografia internazionale, questa volta dedicato a un altro Robert.
Robert Capa. L’Opera 1932-1954, a Palazzo Roverella, dall’8 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023, a cura di Gabriel Bauret.
366 fotografie, appositamente selezionate dal curatore Gabriel Bauret dagli archivi dell’agenzia Magnum Photos, che Capa fondò nel 1947 insieme a, Henri Cartier-Bresson e David Seymour.
Immagini che ripercorrono le tappe delle sua straordinaria carriera con alcune delle opere più iconiche della storia della fotografia del Novecento e che, soprattutto, mostrano le sfaccettature e le minime pieghe di un personaggio passionale e in definitiva sfuggente, insaziabile e forse mai pienamente soddisfatto, che non esita a rischiare la vita per i suoi reportage.
Capa ha sempre manifestato un temperamento da giocatore, ma un giocatore libero. Nel mostrare, cerca anche di capire, gira intorno al suo soggetto, tanto in senso letterale quanto figurato.
La mostra riunisce in occasioni diverse più punti di vista dello stesso evento, come a riprodurre un movimento di campo-controcampo, e restituisce un respiro cinematografico spesso percepibile in molte sequenze.
L’esposizione non si limiterà alle rappresentazioni della guerra che hanno forgiato la leggenda di Capa. Nei reportage del fotografo, come in tutta la sua opera, esistono quelli che Raymond Depardon chiama “tempi deboli” e che ci riportano all’uomo André Friedmann, alla sua sensibilità verso le vittime e i diseredati, a quello che in fin dei conti è stato il suo percorso personale dall’Ungheria in poi.
Immagini che lasciano trapelare la complicità e l’empatia dell’artista rispetto ai soggetti ritratti: soldati, ma anche civili, sui terreni di scontro, in cui ha maggiormente operato e si è distinto. Così, sulla scia delle sue vicende umane, ricorre a più riprese il tema delle migrazioni delle popolazioni (in Spagna e in Cina, in particolare). E tra un’immagine e l’altra, si profila anche l’identità di Capa.
Un Capa mai visto
La mostra si articola in nove sezioni tematiche – dagli esordi, alle foto realizzate in Spagna, in Cina o a fianco dei soldati americani, fino alla tragica morte al fronte in Indocina.
L’esposizione è arricchita dalle pubblicazioni dei reportage di Robert Capa realizzati per la stampa francese e americana dell’epoca.
Inoltre, saranno disponibili gli estratti di un film di Patrick Jeudy su Robert Capa in cui John G. Morris commenta con emozione documenti che mostrano Capa in azione sul campo e infine la registrazione sonora di un’intervista di Capa a Radio Canada.