Palazzo Roverella si prepara ad accogliere una grande retrospettiva su Vasilij Kandinskij, l’artista russo conosciuto come l’inventore dell’astrattismo. L’esposizione aprirà il prossimo 26 febbraio e rimarrà aperta fino al 26 giugno. Quattro mesi per ammirare l’opera dell’artista che ha sconvolto il Novecento.
Kandinskij è un artista che non ha certo bisogno di presentazioni.
Negli ultimi decenni la sua arte è stata oggetto di studi e di approfondimenti. Non si contano le esposizioni realizzate su di lui, con l’intento di analizzare e focalizzare un periodo particolare o un singolo aspetto della sua intera produzione.
Ma c’è qualcosa che continua a sfuggire, un che di inafferrabile. Un’aura di mistero che ammanta l’artista e la sua produzione. Ed è questa la sfida della nuova grande mostra di Palazzo Roverella:
sciogliere l’enigma Kandinskij e cogliere il fil rouge, la matrice che accompagna e rende unico il suo stile.
La nuova esposizione di Palazzo Roverella, curata da Paolo Bolpagni ed Evgenia Petrova, è un viaggio alla scoperta dell’arte e della vita di Kandinskij nell’arco di tutta la sua produzione, dalle sue sperimentazioni ai suoi molteplici influssi e interessi come la musica, l’irrazionalismo spiritualistico e l’arte popolare russa.
L’obiettivo è cogliere il cuore della sua arte evocativa e visionaria, che ha stravolto il linguaggio pittorico nel passaggio dalla figurazione all’astrattismo, in un equilibrio dove libertà espressiva e principi ordinatori si incontrano e si scontrano.
La mostra, promossa dalla Fondazione in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, vuole cogliere il nucleo della sua potenza evocativa e visionaria.
Sette sale, un viaggio…
Palazzo Roverella vi aspetta con sette sale dedicate al percorso storico e artistico di Kandinskij.
Partendo da quando abbandona la Russia per studiare pittura a Monaco di Baviera fino al suo approdo a Marnau. Dalla scoperta dello “spettacolo spirituale dell’arte” agli anni del Cavaliere azzurro. E poi, ancora, dalla conquista dell’astrattismo al ritorno in Russia prima e a Weimar poi, fino al Kandinskij più leggero e giocoso degli ultimi suoi anni in Francia.
Le opere esposte mostreranno un Kandinskij alla costante ricerca di una autenticità interiore, animato dal profondo desiderio di creare mondo visivo nuovo. Libero.