Abbiamo assegnato in questi giorni 5,8 milioni di euro alla ricerca scientifica, di cui 4 milioni al bando per la ricerca scientifica di eccellenza e 1,8 milioni a un progetto di ricerca della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata.
16 progetti di ricerca d’eccellenza
Si è da poco conclusa la selezione dei 249 progetti di ricerca che hanno partecipato al bando che la Fondazione ha ideato per promuovere la ricerca scientifica d’eccellenza. Tre le macro aree sostenute: Scienze Naturali e Ingegneria (1,4 milioni di euro), Scienze della Vita (1,7 milioni di euro) e Scienze Umane e Sociali (900.000 euro).
I progetti sono stati valutati secondo un processo che vede coinvolte 3 commissioni, composte da 35 esperti, e 78 revisori internazionali, tutti rigorosamente esterni alla Fondazione.
I 16 progetti – su 39 ammessi alla fase finale – che si sono aggiudicati il contributo spaziano, ad esempio, dagli studi sulla sensibilità mitocondriale, alla connessione tra genoma e longevità, allo studio degli eventi climatici violenti e alle motivazioni psicologiche dell’agire umano, fino alla storia lontana del nostro territorio.
Elevatissima la qualità dei lavori arrivati in finale, molti dei quali hanno ottenuto dai revisori internazionali un punteggio medio superiore a 80/100.
Gli studi saranno svolti presso organizzazioni di ricerca con sede operativa nelle province di Padova e Rovigo, che potranno anche creare partnership con altre organizzazioni al di fuori di questi confini geografici. Per favorire la diffusione dei risultati all’interno della comunità scientifica, ciascun progetto prevede la realizzazione di un sito web dedicato e la pubblicazione open access dei dati prodotti.
Con Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata – VIMM
Altro intervento significativo di 1,8 milioni di euro è andato a un progetto di ricerca triennale condotto dalla Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata – VIMM.
L’obiettivo dello studio è l’individuazione di terapie innovative per combattere le malattie legate all’invecchiamento del cervello, le malattie cardiache e i linfomi, apparentemente scollegate tra loro, ma in realtà legate da meccanismi di base sottostanti.
L’invecchiamento della popolazione sta infatti aumentando l’incidenza di numerosi disturbi e in particolare delle malattie neurodegenerative, delle malattie cardiovascolari e delle malattie neoplastiche, con effetti deleteri sulla qualità della vita delle persone colpite e costi sempre più elevati per la sanità pubblica.
La nostra Fondazione ha investito – ricordo, tra l’altro, anche i 2 milioni di euro messi a disposizione lo scorso anno per la ricerca scientifica sul Covid-19 – e continua ad investire in maniera importante nella ricerca scientifica perché ritiene che sia un asset imprescindibile per lo sviluppo della società.