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L’occhio in gioco: la nuova grande mostra a Palazzo del Monte di Pietà

Fondazione Cariparo e Università di Padova hanno annunciato L’occhio in gioco. Percezioni, impressioni e illusioni nell’arte dal Medioevo alla Contemporaneità: la grande mostra che sarà allestita a Palazzo del Monte di Pietà, a Padova, dal 24 settembre 2022 al 26 febbraio 2023.

Nel 2022 Palazzo del Monte di Pietà a Padova riaprirà le sue porte al pubblico per presentare l’arte della percezione e rendere omaggio a uno dei maggiori movimenti artistici del Novecento, il Gruppo N.

Fondazione Cariparo e Università degli Studi di Padova uniscono le forze per promuovere, nella ricorrenza degli 800 anni dalla fondazione dell’Ateneo Patavino, L’occhio in gioco. Percezioni, impressioni e illusioni nell’arte dal Medioevo alla Contemporaneità:

una grande mostra che sarà allestita a Palazzo del Monte di Pietà a Padova dal 24 settembre 2022 al 26 febbraio 2023.

Dentro l’intreccio tra Psicologia e Arte

La mostra offrirà un nuovo modello espositivo, che abbraccia e unisce due dimensioni: lo sguardo generale che accompagna il visitatore a comprendere l’indagine e lo sviluppo delle arti sul tema del movimento, e uno – più specifico – che indaga i rapporti tra la psicologia della percezione e la creatività.

L’occhio in gioco spazia su due ambiti espositivi paralleli, due percorsi per certi aspetti autonomi ma riuniti dal momento storico su cui entrambi si focalizzano, gli anni ’60, e dal rappresentare, entrambi, il nuovo che irrompe nell’arte.

La sezione dedicata alla percezione, al movimento, al colore, all’optical come caleidoscopio è curata da Luca Massimo Barbero, mentre quella denominata “La scuola patavina di psicologia della percezione, il Gruppo N e l’arte programmata” è affidata, tra gli altri, al prof. Guido Bartorelli e al prof. Giovanni Galfano dell’Università di Padova.

Fondazione Cariparo promuove questo progetto espositivo di respiro internazionale con l’obiettivo non solo di fare ricerca, ma anche di valorizzare produzioni artistiche note agli esperti e agli amanti dell’arte, ma forse meno conosciute al grande pubblico.

Gilberto Muraro – Presidente Fondazione Cariparo

Grazie a una serie di laboratori ludico-scientifici i visitatori di tutte le età potranno sperimentare e comprendere le ragioni psicologiche degli effetti ottici provocati dalle opere.

Il Gruppo N e il legame indissolubile con Padova

Attraverso la presentazione al grande pubblico di opere selezionate del Gruppo N, dei suoi fondatori e di artisti legati all’arte programmata, la mostra darà vita ad un percorso che permetterà allo spettatore di avvicinarsi, con la mediazione dell’arte, agli aspetti teorici che governano i fenomeni percettivi coinvolti nella realizzazione delle opere.

In mostra sarà esposto il lavoro del Gruppo N, nato nei primi anni ’60 fra le mura dell’Ateneo patavino, e divenuto un’eccellenza artistica nazionale e internazionale.

Composto da Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi, il Gruppo N è indissolubilmente legato alla città di Padova.

L’occhio in gioco

La seconda sezione della mostra, a cura di Luca Massimo Barbero, prende invece le mosse dalla raffigurazione del cosmo, con miniature e dipinti del Quattrocento che percorrono confronti con l’arte cinetica e optical, e prosegue con la storia dei grandi temi affrontati nella pittura antica, manualista, post impressionista e futurista del Novecento, sino alle prime prove dell’arte optical, cinetica e programmata.

La rappresentazione del movimento ha sempre affascinato l’umanità a partire dalla preistoria nelle immagini di animali dipinte nelle grotte paleolitiche.

In ogni tempo vi sono state due diverse categorie di movimento, con continui scambi e invasioni del campo l’una rispetto all’altra:  quella simbolica, psicologica, mentale, visiva, spettacolare; e quella fisica, reale, materiale, concreta.

Questa doppia via, una sorta di leitmotiv che attraversa tutta l’esposizione, si avvarrà non solo di opere d’arte, ma anche di una serie di preziosi documenti storici come volumi antichi, oggetti scientifici provenienti da musei internazionali e dalla città di Padova, fotografie e pubblicazioni dedicate alla percezione, al movimento, allo studio della storia del colore.

Laboratori ludico-scientifici e artistici, originali e affascinanti, garantiranno il coinvolgimento dei visitatori di tutte le età in un mondo visivo e percettivo tutto da scoprire.