Abbiamo chiesto a Claudio Arestivo – uno dei soci dell’Impresa Sociale Moltivolti – di parlarci della realtà in cui opera, vincitrice dell’edizione 2021 del Premio Angelo Ferro per l’innovazione nell’economia sociale. Ecco cosa ci ha raccontato.
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Lo scorso 15 giugno con una cerimonia online il Premio Angelo Ferro – promosso dalla nostra Fondazione e da Fondazione Emanuela Zancan, con il sostegno di Intesa Sanpaolo – è stato assegnato all’Impresa Sociale MOLTIVOLTI di Giovanni Zinna S.A.S.
L’impresa sociale è nata nel 2014 a Palermo, nel quartiere di Ballarò, da un gruppo di 14 persone provenienti da 8 Paesi che anima uno spazio pensato per offrire dignità, cittadinanza e valore a partire dalla diversità.
Uno spazio al cui interno si sviluppano diverse aree di interesse interconnesse tra loro: un ristorante siculo-internazionale con bar/caffetteria dove il cibo favorisce l’incontro e la relazione tra i tanti piatti del mondo e un coworking di 14 postazioni di lavoro indipendenti, pensato come un luogo creativo di incontro e scambio vissuto da associazioni, operatori, volontari e gruppi informali.
La visione comune è quella di stimolare il protagonismo della popolazione immigrata e locale nella promozione culturale del territorio come succede ad esempio con Attraverso i miei occhi, un’iniziativa di turismo responsabile che affida a giovani immigrati il ruolo di guida tra i quartieri della città.
Abbiamo chiesto a Claudio Arestivo – uno dei soci dell’Impresa Sociale Moltivolti – di parlarci di questa interessante realtà.
Quali sono le tre parole che più descrivono gli elementi innovativi dell’Impresa Sociale Moltivolti?
Prima le persone: Moltivolti è un’impresa “people oriented”. Partendo da questo principio lavora per costruire e direzionare il mercato di riferimento per renderlo il più possibile aderente al proprio orizzonte di valori, rigettando ciò che mode, sondaggi e classiche ricerche di settore, in nome di mero profitto, suggeriscono.
Ricerca: l’ingrediente “non segreto” di Moltivolti è la continua messa in discussione dei propri modelli e la lotta contro la cristallizzazione delle idee. Innovare e ricercare sempre nuove forme di relazione e interrelazione tra i componenti della società sono le necessità assolute per chi desidera costruire in micro e in macro buone pratiche di sviluppo.
Agire locale pensare globale: abbiamo raccontato Moltivolti come un’impresa sociale che ha scelto di tener saldi i propri piedi a Palermo provando a portare la propria voce fuori dai confini. Il rapporto locale con lo storico quartiere di Ballarò e la sfida rigenerativa che portiamo avanti con il nostro territorio si lega con il lavoro di costruzione di una società connessa su scala internazionale e con la tessitura di relazioni a partire dalle buone pratiche individuate su scala globale.
Quale suggerimento darebbe a chi si sta avvicinando a questo settore?
Perseguire e realizzare i propri sogni facendoli diventare anche progetto lavorativo passa dall’ostinazione e dalla certezza di dover superare gli infiniti ostacoli che percorsi nuovi, territori complessi e dimensioni culturali non pronte pongono davanti a chi singolarmente o collettivamente prova a giocare la partita del cambiamento sociale. L’alleanza con una rete con la quale condividere visione e progettualità diventa l’humus fondamentale per far nascere e rendere efficaci i propri progetti.
Quali sfide o ambiti di miglioramento intravedete per il prossimo futuro?
L’Italia, così come l’Europa negli ultimi anni, ha mostrato l’esistenza di una vastissima costellazione di esperienze civiche e di terzo settore, di imprenditoria sociale, di sviluppo etico e sostenibile che quotidianamente danno vita a pratiche innovative ed efficaci rispondendo ai bisogni dei territori in maniera veloce e funzionale. Riuscire a connettere tali esperienze, dare loro riconoscibilità istituzionale e rafforzarne i percorsi offrendo sostenibilità economica, sociale e politica è secondo noi la sfida per chi sul medio e lungo termine sceglierà di investire nella complessità rifiutando slogan e semplici risposte.
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Un premio all’innovazione sociale
L’obiettivo del Premio Angelo Ferro è valorizzare il lavoro di tutti quegli enti del Terzo Settore, comprese le imprese sociali, che hanno contribuito a innovare l’economia sociale, ottenendo risultati e soluzioni che intercettano bisogni sociali attivando risposte originali.
L’Impresa Sociale Moltivolti si è distinta tra le 265 candidature pervenute per l’edizione 2021 del Premio. Questa quinta edizione ha premiato esperienze che hanno la capacità di promuovere inclusione sociale e condivisione delle responsabilità, valorizzando le capacità dei soggetti coinvolti in attività molto competitive nel mercato.
Questa esperienza ci mostra che l’economia sociale è una strada percorribile, arricchente e inclusiva.