È partita la terza edizione della Master Class per futuri cuochi presso la Casa Circondariale di Padova. Un percorso per ridare un futuro occupazionale e sociale a chi sta scontando la propria pena.
Nella nostra Costituzione all’art. 27 è richiamata l’importanza del principio di rieducazione del detenuto. Per poter credere in e realizzare una nuova vita oltre i confini del carcere è importante che questa si manifesti fornendo strumenti concreti, professionali ma anche personali.
Un sistema che si basa solo su finalità punitive, infatti, aggrava la tendenza deviante dei detenuti ed espone la comunità al rischio di azioni recidive.
Appassionarsi al far bene un mestiere, riconoscere in sé un nuovo talento è l’alternativa per cambiare completamente questa prospettiva.
Lo sanno bene i detenuti della Casa Circondariale di Padova, pronti a rimettersi in gioco e diventare aiuto cuochi. È partita infatti, presso l’istituto penitenziario padovano, la terza edizione della Master Class per futuri cuochi.
Sotto la guida dello chef e formatore abilitato Italo Cristofani, i detenuti avranno la possibilità di imparare la professione di addetto alla cucina e aiuto cuoco.
Un percorso professionale e relazionale con l’obiettivo di prospettare un futuro lavorativo e sociale. Elementi fondamentali per una completa riabilitazione e il rinserimento sociale.
Saranno cinque i detenuti che impareranno a destreggiarsi tra i fornelli e sono già dieci quelli che dopo le prime due edizioni del progetto hanno conseguito l’abilitazione di aiuto cuoco.
Il progetto e il tirocinio sono promossi dalla cooperativa sociale Coislha, con il sostegno del Ministero di Grazia e Giustizia e il co-finanziamento di Fondazione Cattolica. Il percorso formativo, invece, è coordinato da Irecoop Veneto, con la partnership di O.A.S.I. Opera Assistenza Scarcerati Italiani dei Padri Mercedari di Padova e sostenuto interamente dal Fondo Straordinario di Solidarietà per il Lavoro.
Dal carcere agli scaffali
I partecipanti più capaci fin qui formati dalla Master Class non si sono fermati. Diventati assistenti formatori, sempre sotto la supervisione attenta dello chef, i novelli cuochi hanno iniziato a preparare piatti di gastronomia come arrosti, ragù, pasta fresca, confetture, conserve e molto altro. Adesso le loro preparazioni saranno disponibili anche fuori dalla Casa Circondariale. Andranno, infatti, a riempire gli scaffali della Bottega del Parco, nel Parco Etnografico di Rubano.
Un’iniziativa che aiuterà il progetto a crescere e sostenersi, e consentirà agli appassionati del buon cibo di gustare i loro piatti.