Dall’11 maggio 2019 al 26 gennaio 2020 tornano gli incontri di Segnavie, l’“incubatore di idee e suggestioni” ideato e realizzato dalla nostra Fondazione. Scopri come partecipare!
8 incontri. Tanti ne prevede l’edizione 2019 di Segnavie. Orientarsi nel mondo che cambia.
8 esperti internazionali, veri e propri leader del pensiero, ci aiuteranno a orientarci tra i sentieri di un presente sempre più complesso. Per aprire la mente a nuove consapevolezze.
La partecipazione – come sempre – è gratuita con registrazione, fino a esaurimento posti.
Segnavie. Un obiettivo. Un programma. 4 ingredienti.
Bussola
Leader internazionali del pensiero, per orientarci tra i sentieri di un presente sempre più complesso.
Orientamento
Tracciare direzioni possibili e abbozzare scenari, aprendo la mente a nuove consapevolezze.
Cammino
Un viaggio di scoperta alla portata di tutti, esperti e non.
Azione
Una speranza: stimolare nuovi pensieri per attivare nuovi comportamenti.
I protagonisti di Segnavie 2019-2020
Ad aprire la nona edizione di Segnavie sarà Gunter Pauli, impegnato l’11 maggio, con inizio alle 11.30, in una lectio magistralis al Teatro Verdi. L’evento si svolge in occasione del festival Galileo – Settimana della scienza e innovazione. Pauli, imprenditore ed economista, iniziatore della Blue Economy, è il fondatore di ZERI (Zero Emission Research Initiative), rete internazionale di scienziati, studiosi ed economisti che si occupano di trovare soluzioni innovative alle principali sfide che le economie e la società si troveranno a dover affrontare nell’immediato futuro, progettando nuovi modi di produzione e di consumo. Pauli, nel suo intervento dal titolo Blueconomy, un ecosistema sostenibile a rifiuti zero, affronterà il complesso tema della crisi economico-ambientale-sociale di questi anni indicando una serie di possibili soluzioni in grado di generare nuova occupazione, qualità ambientale, cultura di sistema.
L’appuntamento del 6 giugno sarà invece con Tinna Nielsen, alle ore 20.30 presso il Multisala Pio X – MPX. La Nielsen è antropologa ed economista comportamentale, fondatrice di Move the elephant for inclusiveness, attiva in diverse organizzazioni tra cui il World Economic Forum. Durante il suo incontro, Una “spinta gentile” per una crescita inclusiva, ci mostrerà come possiamo trasformare le scoperte delle scienze comportamentali in applicazioni pratiche che possono essere usate per “spingere” sempre più persone ad innescare cambiamenti positivi e inclusivi nei luoghi di lavoro, nelle comunità che abitiamo, nell’intera società.
Il 12 settembre Segnavie ospiterà Paolo Flores d’Arcais, filosofo, pubblicista e ricercatore universitario italiano, direttore di MicroMega e collaboratore de La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, El País, Frankfurter Allgemein Zeitung… che ha sempre intrecciato il lavoro e l’insegnamento filosofico con l’impegno civile e politico. Il suo incontro, Questione di vita e di morte. L’eutanasia come diritto civile, toccherà un tema quanto mai caldo e sensibile nell’opinione pubblica. La Corte Costituzionale ha dato tempo al Parlamento fino al 23 settembre per legiferare in tema di “fine vita”. Altrimenti interverrà direttamente per stabilire la costituzionalità o meno dell’articolo 580 c.p., che prevede una condanna fino a 12 anni di carcere per chi aiuta (anche solo moralmente, ad esempio accompagnandolo in Svizzera) il malato terminale che voglia porre fine a una vita che ritiene ormai solo tortura. La questione del diritto all’eutanasia diventa perciò di ineludibile attualità e impone che venga affrontata in termini di razionalità e di eguale dignità tra i cittadini, prescindendo radicalmente da ogni confessionalismo di fede.
Il 25 settembre interverrà Bertrand Badré, CEO e fondatore di Blue like an Orange Sustainable Capital, già Direttore Generale della World Bank e Chief Financial Officer del World Bank Group. L’incontro, dal titolo E se la finanza salvasse il mondo?, tratta il tema che ha affrontato nel suo ultimo libro, in cui Badré afferma che in fin dei conti la finanza è solo uno strumento. Anzi, è uno degli strumenti più potenti che l’umanità ha a disposizione. Se usato correttamente, può essere di grande aiuto per molti dei problemi che affliggono il mondo, dai cambiamenti climatici alla lotta contro la povertà fino alla costruzione delle infrastrutture necessarie.
L’appuntamento di ottobre è in calendario il 16 con Roberto Ascione, imprenditore e opinion leader internazionale nell’applicazione delle tecnologie digitali alla salute. Tema sul quale verterà il suo intervento La salute del futuro. La rivoluzione digitale che mette al centro la prevenzione. Viviamo in un mondo in cui il digitale è onnipresente. Grandi quantità di dati e avanzate metodologie di analisi ci permettono di avere una conoscenza sempre più dettagliata dei bisogni individuali. Questo offre la possibilità di creare un sistema interconnesso di tutela della salute, in cui predizione dei fattori di rischio e prevenzione assumono un ruolo fondamentale, e in cui la medicina personalizzata prende il posto di un approccio alla cura standardizzato.
Il 5 novembre interverrà sul tema Avremo un futuro? Dal cambiamento climatico molti rischi e qualche opportunità il professor Carlo Carraro, già Rettore di Ca’ Foscari, oggi Presidente della European Association of Environmental and Resource Economists e vicepresidente del Working Group III dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, organizzazione insignita del Nobel. Il cambiamento climatico è stato riconosciuto dai leader di tutto il mondo come la più grande minaccia per la specie umana, il rischio più importante che stanno correndo le nostre società e i nostri sistemi economici. Nonostante ciò, poco o nulla è stato fatto per contenere le emissioni di gas serra in atmosfera. Perché? Quale forma di miopia impedisce di intervenire per evitare una catastrofe annunciata?
Il 26 novembre sarà invece il momento dell’incontro con Johan Galtung, il fondatore dei moderni studi sulla pace e sui conflitti. Già docente alla Columbia è stato consulente delle Nazioni Unite all’interno di progetti e programmi in aree di crisi in differenti parti del mondo. Si soffermerà su Il metodo TRASCEND: trasformare i conflitti con la nonviolenza. Sempre più spesso tutti noi abbiamo a che fare con la parola “conflitto”, che sembra essere diventato la condizione permanente della vita sociale. Galtung, appoggiandosi a una solida teoria elaborata in decenni di attività come ricercatore per la pace e mediatore internazionale, ha messo a punto il metodo TRANSCEND per affrontare le più diverse situazioni conflittuali. Per superare il conflitto in modo pacifico, è necessario – da un lato – andare oltre le contrapposizioni personali e/o localistiche e la pretesa di essere dalla parte giusta e – dall’altro – immedesimarsi nelle ragioni dell’altro, favorendo l’elaborazione di obiettivi superiori, che impegnino le parti in conflitto a percorrere la strada della nonviolenza e della relazione.
Sarà Annalisa Magone, presidente di Torino Nord Ovest, centro di ricerca su lavoro, impresa e innovazione, a chiudere la rassegna il 29 gennaio. Al centro del suo intervento – Il lavoro che serve. Persone nell’industria 4.0 – sarà l’analisi intorno al lavoro che serve, al ruolo della tecnologia in una società che vuole dare rilievo alle persone, che con le loro capacità possono far crescere le organizzazioni. Man mano che il dibattito sull’industria 4.0 si intensifica e si allarga, includendo dimensioni che vanno oltre l’innovazione tecnologica verso l’organizzazione delle imprese, cresce l’attenzione per il lavoro che resta, o si suppone resterà, appannaggio dell’uomo.