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Liberi di studiare con l’università in carcere

Trasformare il tempo di detenzione in tempo di qualità e favorire il recupero e il reinserimento sociale dei carcerati usando come strumento la cultura. Come? Portando l’Università in carcere. 

Crediamo che gli studi universitari siano uno strumento fondamentale per favorire il reinserimento sociale delle persone che vivono in stato di detenzione. Un’occasione preziosa che permette loro di utilizzare in modo proficuo il proprio tempo e di costruire un possibile percorso di integrazione alla fine del periodo di detenzione.

Per questo la nostra Fondazione sosterrà anche quest’anno il progetto Polo Universitario in carcere, con un contributo all’Università degli Studi di Padova per le spese relative alle tasse universitarie e al materiale didattico necessario agli studi.

L’iniziativa è stata avviata nel 2003 dall’Associazione patavina Gruppo Operatori Carcerari Volontari. L’Associazione ha organizzato le attività mettendo a disposizione dei detenuti i materiali informatici e didattici necessari, ma soprattutto affiancandoli con dedizione e passione. Questo ha permesso, ad oggi, a 31 carcerati di conseguire la laurea.

Portare l’Università in carcere, permettendo ai detenuti di studiare e di laurearsi, significa offrire alle persone che vivono in stato di detenzione una nuova opportunità di realizzare il loro potenziale e di riscattare il proprio futuro.

— Gilberto Muraro, Presidente

II Polo universitario in carcere

Il Polo universitario in carcere offre a chi sta scontando una condanna la possibilità di studiare e laurearsi, accedendo alla didattica e sostenendo gli esami. Attualmente sono iscritti all’Università di Padova 45 detenuti, distribuiti tra i corsi di laurea di Lettere e Filosofia, Scienze Politiche, Scienze della Formazione, Giurisprudenza e Ingegneria.

All’interno della Casa di Reclusione Due Palazzi è stata creata una sezione specifica – “il polo universitario” – dedicata allo studio e dotata di strumenti informatici e di una biblioteca. I detenuti che non vi possono accedere per motivi legati alla pena che stanno scontando, hanno la possibilità di studiare all’interno delle proprie celle. Inoltre gli studenti sono seguiti direttamente da tutor che li affiancano nel percorso formativo.

Negli ultimi anni, grazie al Polo Universitario in carcere, diverse lauree triennali e magistrali sono state regolarmente conseguite, permettendo a molti detenuti di riscoprire lo studio come risorsa e opportunità.

— Francesca Vianello, Delegata del Rettore