Giovedì 6 dicembre saranno presentati a Padova i risultati dello studio CRESCERE: 1.000 ragazzi (con le rispettive famiglie) e 30 ricercatori coinvolti. Con una particolarità che rende questo studio uno dei più completi tra quelli che coinvolgono la fascia d’età compresa tra gli 11 e i 18 anni. Vuoi sapere quale?
Giovedì 6 dicembre a Padova, dalle 16.00 alle 18.30, si terrà il convegno annuale dello studio CRESCERE, intitolato: “Crescere disuguali: tra sfide e speranze di futuro“. La nostra Fondazione sostiene il progetto dal 2013 , con un contributo complessivo di 420.000 euro.
Saranno presentati i risultati di cinque anni di studio longitudinale, realizzato da Fondazione Zancan, che coinvolge oltre 1.000 ragazzi e famiglie nelle province di Padova e Rovigo. I ragazzi sono seguiti nel tempo, fino ai 18 anni d’età, attraverso monitoraggi periodici, interviste e visite mediche.
Quest’anno l’attenzione è rivolta alle difficoltà che i ragazzi affrontano nella crescita, le differenze e le povertà educative. La sfida è quella di affrontare le difficoltà riconoscendo le capacità e le potenzialità che ogni ragazzo ha dentro di sé.
Per questo motivo, dopo la presentazione dei risultati, sarà dato spazio alla voce dei ragazzi – veri protagonisti dello studio – dei genitori e degli insegnanti che ogni giorno li incoraggiano nella crescita.
QUANDO E DOVE
Giovedì 6 dicembre 2018, ore 16.00
Padova, Via del Seminario 5/A
Ingresso gratuito con iscrizione
Il convegno è aperto a tutta la comunità. Sono invitati a partecipare i ragazzi, i genitori, gli insegnanti, gli educatori, gli amministratori comunali, gli operatori sociali e sanitari, le associazioni e tutti gli interessati.
Che cos’è CRESCERE?
CRESCERE è uno studio longitudinale che coinvolge un campione di ragazzi residenti in Provincia di Padova e nel Comune di Rovigo, e le rispettive famiglie. I ragazzi sono seguiti nel tempo dagli 11 ai 18 anni, osservando attraverso rilevazioni periodiche (waves) i cambiamenti che si producono nel loro modo di pensare, di agire e di relazionarsi con gli altri.
L’intento è comprendere quali sono i determinanti positivi del crescere bene in famiglia, a scuola e negli spazi di vita.
Lo studio ha diversi obiettivi. Innanzitutto capire come crescono i ragazzi in un momento cruciale della loro vita: la transizione dall’infanzia all’adolescenza, verso l’età adulta. Quali fattori favoriscono la crescita positiva e proteggono dai rischi? Come si possono aiutare i genitori, gli insegnanti, gli educatori, i decisori politici e tutti coloro che accompagnano gli adolescenti nel processo di crescita?
La specificità del progetto risiede nella completezza delle informazioni raccolte, che mettono in relazione aspetti della crescita fisica, dalla salute alle fasi dello sviluppo, con informazioni di tipo psicologico (autostima, benessere) e sociale (le relazioni in famiglia, a scuola, con gli amici) e con aspetti della vita dei ragazzi che sono in continuo cambiamento e ancora poco studiati (ad esempio, il rapporto con le tecnologie, le aspettative verso il futuro, le competenze, ecc.).
Alcuni risultati
I dati raccolti forniscono un quadro dei giovani “immersi nel virtuale”: a 15 anni il 98% possiede uno smartphone per il proprio uso personale e il 93% si collega a internet tutti i giorni. Rispetto a 3 anni fa, quando gli stessi ragazzi avevano 12 anni, è aumentato l’uso di internet e dei social network.
I dati longitudinali evidenziano, inoltre, un calo della pratica sportiva al crescere dell’età dei ragazzi. Nella prima annualità dello studio, quando i ragazzi avevano 11-12 anni, gli sportivi erano l’87%. L’anno dopo (in terza media) erano l’84% e sono diminuiti ulteriormente nel passaggio al primo anno di istruzione superiore (76%). La pratica sportiva è più diffusa nei licei (81%) e negli istituti tecnici (72%) rispetto ai professionali (57%). Nelle famiglie con difficoltà economica la pratica dello sport è meno diffusa.
Le situazioni di instabilità familiare sono più frequenti negli istituti professionali (22%) rispetto ai tecnici e ai licei (12-13%). Nella maggior parte dei casi, i ragazzi si sentono supportati e protetti dalla famiglia, gli aspetti più critici sono il dialogo e il rapporto con il padre: per quasi metà dei ragazzi risulta «difficile/molto difficile» parlare con il padre di cose che preoccupano veramente.
Tra i 12 ai 15 anni i rapporti familiari si complicano e si riscontra una diminuzione generale di autostima e del livello di benessere. Gli adolescenti acquistano maggiore consapevolezza di sé, dei propri punti di forza, ma anche delle proprie debolezze, segnando un passaggio naturale nella crescita dei ragazzi e nel loro acquisire consapevolezza verso l’età adulta.