La perdita di efficienza fisica nella popolazione giovanile è un fenomeno generalizzato in tutti i Paesi industrializzati. Con il progetto Be Active, abbiamo scoperto che in Polesine un ragazzo su due è a rischio obesità e il 14,5% dei bambini non pratica alcuna disciplina sportiva. Ma abbiamo scoperto anche cosa si può fare per prevenire.
Negli ultimi 40 anni il tasso di bambini obesi nel mondo è decuplicato. E non possiamo più considerarlo un problema circoscritto agli Stati Uniti, perché riguarda anche noi. Gli ultimi studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rivelano infatti che in Italia dal 1975 a oggi il numero di giovani obesi o sovrappeso è triplicato.
Il riscontro statistico non lascia dubbi: in Italia sono molti i bambini e gli adolescenti che hanno un rapporto conflittuale con la bilancia. Essere in sovrappeso non è solo una questione estetica, ma comporta numerosi rischi per la salute. E la prevenzione gioca un ruolo fondamentale per gestire questo fenomeno sempre più diffuso.
L’obesità infantile, spesso abbinata a una vita sedentaria, è uno dei nuovi problemi delle società industrializzate.
I consigli e le opinioni su come arginare il problema dell’obesità giovanile sono ormai numerosi. Il CONI Point di Rovigo, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico provinciale, propone un modello che traduce queste idee in iniziative, tra le quali spicca l’innovativo progetto Be Active.
Pausa? Facciamo ginnastica!
Be Active è un’iniziativa sperimentale che nel corso dell’intero anno scolastico ha visto alcune classi delle scuole primarie della provincia di Rovigo cimentarsi nelle cosiddette “pause attive” in orario scolastico: semplici esercizi ripetuti negli intervalli tra una lezione e l’altra, finalizzati alla stimolazione di un regime di vita più attivo e sano, ma anche al miglioramento del rendimento scolastico.
Tra una lezione e l’altra si fa ginnastica: così i bambini restano attivi.
La ricerca, condotta dal professor Piero Ambretti con la collaborazione di esperti in educazione motoria, fa parte del progetto Sport a Scuola sostenuto dalla nostra Fondazione attraverso il bando Sportivamente. E non si è fermata all’attività fisica in orario scolastico, ma ha scavato nella quotidianità di un numero considerevole di alunni per comprendere a fondo il loro stile di vita. Uno studio approfondito che ha portato a risultati sorprendenti.
Un ragazzo su due a rischio obesità
La ricerca ha indagato le abitudini extrascolastiche dei ragazzi coinvolti. Tra i dati più significativi raccolti su un campione di 370 alunni, spiccano alcune evidenze: circa il 55% dei ragazzi sono a rischio obesità. I test svolti hanno inoltre evidenziato che il 22% ha un quoziente motorio superiore alla media, il 45,6% risulta essere nella media, mentre il 32% dei soggetti monitorati è nettamente sotto.
Un apposito questionario ha permesso anche di verificare la quantità di attività svolta settimanalmente dagli alunni della scuola primaria. Il 74% degli alunni raggiunge la scuola accompagnato in auto dai genitori, solo il 16,4% si muove a piedi o in bicicletta. Mentre il 31% dei bambini svolge quasi ogni giorno una quantità ottimale di attività aerobica, camminando o pedalando per almeno 15-20 minuti consecutivi, il 27% risulta sufficientemente attivo mentre il 41% risulta decisamente poco attivo o sedentario. Notizie migliori arrivano dalla pratica sportiva: il 48,5% degli alunni della scuola primaria si allena due o tre volte alla settimana, l’8% mantiene una frequenza più assidua, il 27% pratica uno sport un solo giorno alla settimana mentre il 14,5% non pratica alcuna disciplina sportiva.
Docenti e genitori approvano
Le insegnanti delle scuole primarie coinvolte nel progetto hanno constatato l’efficacia delle “pause attive” registrando in tutte le classi un effettivo miglioramento nei comportamenti. Secondo i docenti gli alunni risultano infatti più sereni e disponibili, oltre che più attenti e motivati all’apprendimento. Sembrano aver migliorato anche i rapporti interpersonali, contenendo il tasso di conflittualità e spirito competitivo.
Lo svolgimento quotidiano in orario scolastico di “pause attive” della durata di 5 minuti ciascuna ha raccolto il 95% di consenso e pareri favorevoli delle famiglie. Sempre secondo i genitori, nel 93% dei casi i bambini protagonisti di Be Active sono effettivamente più attivi durante la settimana.
Dalla prima infanzia all’adolescenza, una corretta attività fisica, unita a un’equilibrata alimentazione:
- garantisce il mantenimento di un peso corporeo adeguato;
- favorisce il corretto sviluppo di organi e apparati;
- promuove una crescita armonica del corpo;
- previene importanti patologie;
- sviluppa forza, agilità e resistenza.
Oltre alla sfera puramente fisica, l’attività motoria ha un ruolo determinante in termini psicologici, educativi e sociali. Be Active è un progetto innovativo che vuole aprire un dialogo diretto con scuole, famiglie, società sportive, federazioni e qualsiasi altra realtà in contatto con le nuove generazioni per affrontare il tema dell’obesità giovanile e promuovere uno stile di vita sano.
La salute? È una questione di stile… di vita!