Con la cultura non si mangia? Falso. A dirlo sono i numeri e le storie di successo delle imprese culturali e creative. Un settore produttivo che conta oltre 400.000 imprese e occupa quasi 1,5 milioni di persone, per un valore aggiunto totale che si aggira intorno agli 89,9 miliardi di euro e contribuisce per il 6 per cento al Pil nazionale. Fra queste ci sono le 11 associazioni culturali delle province di Padova e Rovigo, selezionate dal bando Culturalmente Impresa per diventare vere e proprie imprese culturali.
Un percorso di crescita e accompagnamento pluriennale attraverso il quale 11 associazioni culturali stanno consolidando le proprie attività, aprendosi a un mercato dove la cultura richiede sempre più di essere declinata in un’ottica imprenditoriale.
Con il bando Culturalmente Impresa, la Fondazione dedica una speciale attenzione alle organizzazioni culturali, attive nel territorio di Padova e Rovigo, interessate a investire in un percorso di crescita che parta dalle proprie specificità e capaci di esprimere un progetto pluriennale di crescita: associazioni ambiziose che mirano a qualcosa di più della semplice sopravvivenza anno per anno, pronte alla sfida che le porterà a mutare da organizzazioni ad imprese culturali.
Dal cinema al teatro
Ne è un felice esempio il Teatro de Linutile che con L’Opificio Teatrale: dalla materia prima al prodotto finale ha ideato un progetto che convoglia i due filoni della propria attività di produzione e formazione artistica: i giovani allievi dell’Accademia de Linutile vengono accompagnati in un percorso che offre loro la possibilità di sviluppare, oltre alla formazione teatrale (la “materia prima”), competenze in ambito gestionale, organizzativo e comunicativo, attraverso l’inserimento lavorativo (il “prodotto finale”) all’interno delle attività e dei progetti dell’Associazione padovana, che dal 2006 ha proposto più di 100 spettacoli che hanno coinvolto oltre 5.000 spettatori.
Oppure l’associazione Euganea Movie Movement che con Veneto Film Network amplia il suo raggio d’azione proponendo un sistema integrato di servizi che spaziano dalla promozione e distribuzione di film e cortometraggi all’ideazione e organizzazione di eventi e rassegne. Dalla formazione in campo audiovisivo, che prevede laboratori per giovani, workshop, seminari formativi di alto livello ed incontri con gli autori, all’aggiornamento puntuale dell’offerta cinematografica del territorio attraverso una piattaforma web costantemente aggiornata con un archivio delle opere cinematografiche legate al territorio veneto, che contiene tutte le informazioni sulle produzioni, gli operatori del settore, le case di produzione e gli eventi legati alla cultura cinematografica in Veneto.
Passando per la musica e i diritti umani
Tra le 11 realtà selezionate c’è anche l’associazione Voci per la Libertà di Villadose (RO), con il suo impegno nella promozione dei diritti umani attraverso la cultura. Sono tantissimi, infatti, gli eventi culturali e musicali in tutta Italia a cui l’associazione ha dato vita; con il progetto Spazi Liberi mette a disposizione le proprie competenze di organizzazione e promozione di eventi per la valorizzazione del territorio. Tutto questo presto confluirà nel progetto Arte per la Libertà, un evento unico diffuso nel territorio polesano che metterà in rete la quasi totalità delle attività dell’associazione (musica, arte contemporanea, cinema, teatro, letteratura) e che ambisce a diventare un evento di riferimento in grado di attrarre il turismo nazionale ed internazionale nel Delta del Po.
Poi c’è chi ambisce addirittura a creare un’alternativa moderna al conservatorio, come Emilio Bottazzi che con Be On Stage e il suo progetto Musicalmente Impresa propone una scuola di musica capace di anticipare i tempi e mirare a uno sviluppo internazionale che aiuti a inserire i giovani musicisti nel mondo del lavoro.
Sono solo alcune delle 11 associazioni selezionate dal bando Culturalmente Impresa 2015, al quale hanno partecipato 37 associazioni delle province di Padova e Rovigo, desiderose di avviare il loro progetto di crescita. Fondazione Cariparo ha messo a disposizione oltre 650 mila euro per scommettere su queste organizzazioni culturali del territorio, aiutandole a trasformarsi in una vera impresa culturale.
IL BANDO CULTURALMENTE IMPRESA
Il bando – riservato alle organizzazioni vincitrici delle edizioni 2012, 2013 e 2014 del bando Culturalmente – è nato per fornire un contributo concreto al percorso di autonomia economica delle associazioni culturali, alla creazione di posti di lavoro, all’incremento dei livelli di professionalizzazione degli operatori e alla crescita della consapevolezza circa l’importanza del fare network con altri soggetti per potenziare l’offerta di servizi. Gli 11 progetti selezionati nell’ultima edizione (sulle 37 complessive che hanno risposto al bando) appartengono alle associazioni padovane: ZaLab, Art Rock Cafè, La fattoria in città, Khorakhanè, Linutile, Be On Stage, Artemisia, MetaArte, Euganea Movie Movement, mentre per la provincia di Rovigo sono stati accolti i progetti delle associazioni: Teatro del Lemming e Voci per la Libertà.
Con la cultura si mangia
In termini di capacità di generare economia, le 11 organizzazioni vincitrici hanno prodotto quasi mezzo milione di euro di risorse aggiuntive (483.000 €) provenienti da contratti di sponsorizzazione, accesso ai bandi, vendita di servizi a mercato. Se consideriamo l’investimento complessivo, questo significa che il bando Culturalmente Impresa ha generato un effetto moltiplicatore (+73%) di cui ha beneficiato direttamente il territorio:
per ogni 100 euro erogati dalla Fondazione, le associazioni beneficiarie del bando ne hanno prodotti, complessivamente, altri 73.
Questo rapporto risulta ancora più significativo se restringiamo l’analisi alle organizzazioni più attive sul fronte dello sviluppo commerciale: in questo caso, le risorse investite dalla nostra Fondazione arrivano quasi a raddoppiare (+95%).
Un altro dato interessante è rappresentato dalla ricaduta diretta sull’occupazione: uno degli obiettivi principali perseguiti. Anche se solo nel medio-lungo periodo sarà possibile verificare in che misura i risultati rappresentino un cambiamento di tipo strutturale.
Al termine del biennio 2016-17 le organizzazioni culturali coinvolte nel programma hanno assunto a tempo indeterminato 14 persone, mentre per altre 16 sono stati avviati contratti di collaborazione a carattere permanente.
Il dato sull’occupazione può essere letto come il risultato di una scelta di prospettiva da parte delle organizzazioni culturali e come indicatore della loro volontà di investire nella propria crescita, se messe nelle condizioni di farlo.
Da associazioni a imprese
Accanto al supporto finanziario, la nostra Fondazione ha messo a disposizione, per tutta la durata dell’iniziativa, un servizio tecnico di supporto, assistenza e monitoraggio avvalendosi della collaborazione della Fondazione Fitzcarraldo (centro indipendente che svolge attività di progettazione, ricerca, formazione e documentazione sul management, l’economia e le politiche della cultura, delle arti e dei media), che ha fornito ai partecipanti un percorso di accompagnamento articolato in incontri periodici, finalizzati a raccogliere informazioni sugli eventuali fabbisogni di carattere formativo, organizzativo e gestionale, a costruire sistemi di monitoraggio e valutazione condivisi con le singole organizzazioni e a fornire know-how e supporto tecnico-metodologico per affrontare gli elementi di criticità incontrati in corso d’opera.
L’esperienza di Culturalmente Impresa dimostra che è possibile sostenere e accompagnare con successo le organizzazioni che intendono investire nella propria trasformazione in impresa culturale, stimolando lo sviluppo di una comunità di pratiche capace di trainare anche il resto del territorio.
Ancora convinti che con la cultura non si mangi?