“Cinema! Storie, protagonisti, paesaggi”, è questo il titolo della mostra curata da Alberto Barbera e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con l’Accademia dei Concordi e il Comune di Rovigo, ospitata a Palazzo Roverella dal 24 marzo al 1° luglio.

Ci fermiamo qui, ma la lista è ancora lunga. È sorprendente, infatti, il numero di film a soggetto, cortometraggi, documentari, cinegiornali e sceneggiati televisivi girati là dove il Grande Fiume si confonde con l’Adriatico.
Un paesaggio incontaminato, che apre lo sguardo a modi inediti di rappresentare la realtà e apre a dimensioni che hanno a che fare con l’invisibile, il mistero, il sogno, il fantastico.
“Cinema! Storie, protagonisti, paesaggi” è un’ampia rassegna che ripercorre l’affascinante viaggio che il cinema ha compiuto nel territorio polesano, ricostruendo la storia di un rapporto intenso, profondo e originale che in oltre ottant’anni di intensa frequentazione fra un territorio dalle caratteristiche pressoché uniche e i cineasti italiani ha dato vita a opere indimenticabili, destinate a rimanere nella storia del cinema.
Un territorio che non è solo scenografia, ma che è stato vero protagonista di almeno 500 tra film, documentari e fiction televisive, girati dai più grandi registi fra i quali Luchino Visconti, Roberto Rossellini, Giuseppe De Santis, Michelangelo Antonioni, Alberto Lattuada, Mario Soldati, Pupi Avati, Ermanno Olmi e Carlo Mazzacurati.

Foto di scena e di set, manifesti, locandine e materiali pubblicitari, documenti originali, sceneggiature, materiali d’archivio, videomontaggi di sequenze di film, documentari e sceneggiati TV, interviste filmate ai protagonisti. Più di ottant’anni di cinema che hanno eletto il Polesine come set d’eccellenza dei più grandi registi ti aspettano a Palazzo Roverella (Rovigo), dal 24 marzo al 1° luglio.
Un luogo dove la vita è, sì, dura e gli uomini costretti a una fatica continua, ma nel quale l’energia vitale non viene mai meno e ha modo di manifestarsi anche nelle situazioni più estreme e disperate.