La Fondazione ha aderito al “TFIEY – Transatlantic Forum on Inclusive Early Years”, progetto internazionale che si propone di studiare e di diffondere le buone pratiche che promuovano l’inclusione e la crescita di bambini provenienti da famiglie immigrate, in situazione di povertà o a rischio di esclusione.
Il progetto si svolge in collaborazione con la Fondazione “E. Zancan” Onlus – Centro Studi e Ricerca Sociale di Padova, che ha da poco diffuso una chiamata a raccolta per le esperienze innovative sui servizi della prima infanzia nella territorio veneto: c’è tempo fino al 5 settembre 2014 per partecipare alla presentazione delle esperienze compilando una scheda descrittiva del servizio.
A CHI SI RIVOLGE LA CALL?
Possono partecipare referenti e gestori di servizi innovativi per la prima infanzia che soddisfino almeno tre delle seguenti caratteristiche:
- Concorso al risultato educativo da parte di soggetti professionali e di soggetti non professionali.
- Flessibilità, per esempio rispetto all’offerta ludico-educativa, ai fattori produttivi,…
- Adattabilità ai bisogni locali, ad esempio rispetto agli orari, alla frequenza, al trasporto.
- Ridotta standardizzazione degli interventi, in modo da tener conto delle capacità e dei deficit di ciascun bambino.
- Sostenibilità economica, anche in grado di consentire l’accesso a bambini di famiglie in condizione di disagio economico.
- Indici positivi di costo/efficacia.
PERCHÈ E COME PARTECIPARE?
La condivisione delle esperienze innovative è fondamentale per contribuire alla crescita della consapevolezza e all’incremento della qualità dei servizi inclusivi per la prima infanzia. Il progetto TFIEY, attraverso i propri strumenti e incontri, si propone di valorizzare e diffondere a livello nazionale e internazionale le esperienze selezionate dal comitato scientifico del progetto.
Per partecipare:
scarica qui la presentazione dell’iniziativa
scarica qui il regolamento della call
PERCHÈ UN FORM INTERNAZIONALE PER LA PRIMA INFANZIA?
La prima infanzia (che va da O a 6 anni di età) è un periodo cruciale per lo sviluppo di strumenti conoscitivi, emotivi, linguistici e sociali dei bambini, tanto da influenzare significativamente il successivo percorso di crescita (scolastica, professionale) e in generale incidere sulla salute fisica e mentale della persona.
Investire nella prima infanzia, con un’attenzione particolare ai bambini che vivono in famiglie a maggiore rischio di esclusione (famiglie migranti o in condizioni di vulnerabilità), significa operare per far sì che le persone abbiano maggiori opportunità di accesso all’educazione, migliori potenzialità economiche e lavorative, e incrementare la propensione a comportamenti di cittadinanza e genitorialità responsabili.
L’obiettivo del Progetto TFIEY è sia migliorare i servizi per l’infanzia, sia portare il tema della povertà infantile ad essere una priorità nell’agenda delle politiche nazionali e locali del nostro Paese.
IL PROGETTO TFIEY
TFIEY è un forum transatlantico composto da ricercatori, esperti, operatori, decisori politici europei, statunitensi e canadesi sul tema delle politiche per lo sviluppo dell’educazione e della cura della prima infanzia (0-6 anni).
Il progetto è coordinato dalla Fondazione Re Baldovino (Belgio) e promosso da Compagnia di San Paolo di Torino, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione con il Sud, Bernard Van Leer Foundation (Olanda), Kalouste Gulbenkian Foundation (Portogallo), Lego Foundation (Danimarca), Jacobs Foundation (Svizzera), Universal Education Foundation (Olanda), Foundation for Child Develoment (Stati Uniti), Atlantic Philantropies (Stati Uniti) e California Community Foundation (Stati Uniti).
OBIETTIVI
Il TFIEY intende coinvolgere rappresentanti delle autorità pubbliche nazionali e locali, operatori di strutture sanitarie, professionisti del terzo settore, ricercatori, magistrati, giornalisti, educatori e opinion leaders coinvolti, in modo intersettoriale, nella cura ed educazione della prima infanzia e nella prevenzione della povertà infantile per realizzare:
– uno scambio di esperienze e buone pratiche fra esperti di Paesi nei quali il tema è stato affrontato con metodologie e risultati diversi,
– elaborare raccomandazioni su come migliorare lo sviluppo sociale, cognitivo, fisico ed emotivo in bambini di famiglie a rischio di esclusione,
– individuare strumenti atti, da un lato, ad assistere operatori e policy makers nell’adeguare strutture e servizi per la prima infanzia alle esigenze di questi specifici target di bambini e, dall’altro, a sostenere le fondazioni coinvolte ad investire in modo più efficace in progetti e attività di advocacy dedicati alla prima infanzia.